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DEAR BASKETBALL | Il cortometraggio animato di Kobe Bryant che ha vinto l’Oscar

Addio a Kobe Bryant, morto in un incidente in elicottero a Calabasas, fuori Los Angeles 😢

E’ morto Kobe Bryant, 41 anni, in un incidente in elicottero in California, nella contea di Los Angeles. Cinque le vittime, tra cui anche la figlia della leggenda del basket, Gianna Maria. Bryant, secondo Tmz, era a bordo del suo elicottero privato. Il velivolo ha preso fuoco una volta precipitato e inutili sono stati i soccorsi. Gianna Maria, 13 anni, era un astro nascente del basket femminile.

Fonte: ansa

Dear Basketball, scritto da Kobe Bryant e diretto da Glen Keane, ha vinto l’Oscar per il Miglior cortometraggio animato. Il corto, che ha la voce narrante dal campione di basket della NBA Kobe Bryant, è accompagnato dalle musiche del leggendario John Williams.

Prima di vincere l’Oscar per il Miglior cortometraggio animato, Dear Basketball aveva già vinto il premio di Miglior cortometraggio del 2017 agli Annie, i più importanti premi per i film d’animazione.

Il corto è completamente disegnato a mano e trasforma l’omonima poesia d’addio, scritta proprio dall’ex Lakers quando annunciò al mondo il suo ritiro, in immagini davvero emozionanti.

Buona visione!

https://vimeo.com/248023395

Caro Basket,

Dal primo momento in cui mi sono tirato su le calze di mio padre e ho iniziato a tirare immaginari canestri vincenti all’ultimo secondo nel grande Western Forum, ho capito che una cosa era vera: mi ero innamorato di te. Un amore così profondo che ti ho dato tutto, dalla mia mente e dal mio corpo al mio spirito e la mia anima. Da ragazzino di 6 anni, così innamorato di te, non ho mai visto la fine del tunnel. Ho visto solo me stesso che correvo attraverso questo lungo tunnel.

E così ho corso. Ho corso su e giù per ogni campo, dopo ogni palla persa, solo per te. Hai chiesto il mio impegno, io ti ho dato il mio cuore perchè tutto mi arrivava in maniera così ingigantita. Ho giocato superando il sudore e il dolore, non perchè fosse la sfida a chiamarmi, ma perchè eri tu a chiamarmi. Ho fatto tutto per te. Perchè è questo quello che fai quando qualcuno ti fa sentire così vivo come tu hai fatto con me.

Hai dato al ragazzino di 6 anni il suo sogno di essere un Lakers e ti amerò sempre per questo. Ma non posso più amarti ossessivamente ancora per molto. Questa stagione è tutto quello che mi rimane da dare. Il mio cuore può reggere il colpo, la mia mente può gestire la routine ma il mio corpo sa che è arrivato il momento per dire addio. E va bene, sono pronto a lasciarti andar via. Voglio che tu lo sappia adesso, così entrambi potremmo assaporare ogni momento che ci rimane. Le cose buone e quelle cattive. Ci siamo dati a vicenda tutto quello che avevamo.

E sappiamo entrambi, indipendentemente da quello che farò dopo, che sarò sempre quel ragazzino che si tira su le calze, il cestino della spazzatura nell’angolo, 5 secondi sul cronometro, la palla è nelle mie mani. 5…4…3…2…1.

Kobe Bryant

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Autore dell'articolo: moviedigger

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