Con la fine del lockdown, la finestra di #cinemadacasa ideata da Alice nella città, si apre al Laghetto dell’Eur, per realizzare la prima esperienza di arena galleggiante della città di Roma.
Il Floating Theatre porta con sé lo spirito delle 200 finestre sparse per il mondo che nelle giornate di chiusura forzata hanno tenuto insieme le persone attraverso il cinema, usando come schermo le facciate dei palazzi. L’arena presenterà trenta giorni di programmazione (dal 24 agosto al 24 settembre) e avrà una capienza di 150 posti con audio diffuso con cuffie wireless.
Il programma prevede la proiezione sul grande schermo di film cult, classici, rassegne a tema e film di genere. Una selezione di anteprime, esordi alla regia e conferme originali provenienti da tutto il mondo, abbinati ad incontri speciali con registi e attori che accompagneranno l’inizio delle proiezioni.
L’arena farà anche da teatro al programma di anteprime di Aspettando Alice: tra i titoli confermati, il film d’animazione in stop-motion candidato agli Oscar Mister Link di Chris Butler, che torna alla regia dopo il successo di Paranorman, in arrivo al cinema dal 17 settembre grazie a 01 Distribution.
Inoltre, tra le anticipazioni del concorso ufficiale di Alice nella città, diretta da Fabia Bettini e Gianluca Giannelli, che si terrà come da tradizione in contemporanea alla Festa del cinema di Roma (15-25 ottobre 2020) c’è Gagarine, l’esordio dei registi Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, definito da Variety la rivelazione del Marchè du film di Cannes 2020. Distribuito in Italia da Officine Ubu, il film si stacca dalla narrazione dei tipici film sulle banlieue. Pur essendo quasi contemporaneo al successo dei Miserabili, ne rappresenta l’altra faccia della medaglia, con un approccio sognante, un realismo magico e uno sguardo rivolto verso l’alto più che verso il basso, lì dove è forte il richiamo della strada.
Infine, primo titolo annunciato del Panorama Italia è Il mio corpo, documentario di Michele Pennetta. Una riflessione aperta sullo stato di abbandono in cui versa una regione intera. Non è né un reportage né un documentario classico. È un’immersione nella vita di alcune persone che, reagendo all’abbandono dello Stato e delle istituzioni, hanno escogitato metodi di sopravvivenza che si collocano fuori dal sistema e seguono regole che si sono creati da soli. La pellicola racconta una Sicilia profonda e abbandonata in cui la vita di Oscar, figlio di un rigattiere, e Stanley, un giovane immigrato, vivono ai margini della società.
Quest’anno Alice nella città avvia anche una nuova linea di ricerca: Sintonie. Nata dal dialogo con Alberto Barbera, Direttore della Mostra del Cinema di Venezia, con la volontà di sostenere il cinema con al centro il tema dell’infanzia e dell’adolescenza, in questi tempi di eccezionale difficoltà. Un programma di cinque film della Mostra di Venezia che saranno riproposti nel programma di Alice nella città per approfondire e amplificare tra i giovani i temi che più li riguardano.