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SETTEMBRE | Recensione del film di Giulia Louise Steigerwalt

Anticipato da un massiccio tour di anteprime per il pubblico, Settembre è il film che segna il debutto dietro la macchina da presa di Giulia Louise Steigerwalt. Dopo gli esordi giovanissima da attrice con Gabriele Muccino (Come te nessuno mai, L’ultimo bacio) e tanti altri ruoli tra cinema e televisione, Steigerwalt è passata nel 2013 dall’altra parte del set, quella meno visibile, dedicandosi alla sceneggiatura. Nove anni più tardi, eccola pronta al suo primo film con una commedia delicata di crescita a ogni età.

Siamo in una Roma settembrina che fa da sfondo a tre storie intrecciate. Francesca (Barbara Ronchi) e Alberto (Andrea Sartoretti) sono una coppia sposata. Lei non è più felice da tempo per l’indifferenza pigra del marito. Una notizia traumatica, condivisa solo con la migliore amica Simona (Thony), la convince a smuovere la sua vita.

Il figlio appena adolescente della coppia, Sergio (Luca Nozzoli), aiuta la coetanea Maria (Margherita Rebeggiani) a prepararsi al primo appuntamento con Christian, oggetto del desiderio che si rivolge a lei solo per interposta persona. Ana (Tesa Litvan), invece, è una ragazza dell’est Europa innamorata di Matteo (Enrico Borello), panettiere gentile del quartiere. Vorrebbe vivere il suo amore senza pensieri, ma è costretta a prostituirsi e ha paura della reazione del ragazzo. Il suo unico confidente è Guglielmo (Fabrizio Bentivoglio), un cliente amareggiato dalla vita dopo il divorzio, che è anche il ginecologo di Francesca.

Steigerwalt ha contribuito con la sua penna ad alcuni dei più interessanti film italiani degli ultimi anni. Dal sodalizio con Simone Godano sono venuti fuori Moglie e marito, Croce e delizia e Marilyn ha gli occhi neri, mentre con Leonardo D’Agostini e Antonella Lattanzi ha firmato Il campione.

Il passaggio dalla scrittura alla regia può rivelarsi spesso insidioso. Non è il caso di Steigerwalt che con la sua opera prima dimostra una notevole abilità nel dosare storie e registri. Settembre si insinua nel solco di quelle commedie solo all’apparenza leggere che riescono a parlare anche della società attraverso storie individuali. Ci sono solitudine e speranza in Settembre, ci sono nuove forme di affetto e di famiglia. C’è la descrizione forse più sincera fatta dal cinema italiano del rapporto genitori-figli di oggi.

Steigerwalt segue i suoi personaggi con estremo affetto su e giù per le loro avventure quotidiane. Non giudica e non permette al pubblico di farlo, ma lascia parlare lo schermo. I suoi interpreti la seguono fedeli, e la direzione del cast è uno degli elementi migliori del film. Tutti bravissimi e spontanei, adulti e bambini.

Settembre ha tutte le carte in regola per diventare un piccolo film di culto. Ci auguriamo davvero che ci riesca.

(Settembre, di Giulia Louise Steigerwalt, 2022, commedia, 110’)

Autore dell'articolo: Francesco Vannutelli