Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno

MISSION: IMPOSSIBLE DEAD RECKONING PARTE UNO | Recensione del settimo film della saga

Torna Mission: Impossible con Dead Reckoning Parte Uno, una delle saghe cinematografiche più longeve e riuscite della storia. Da quasi 30 anni Tom Cruise trova nuovi incredibili modi per intrattenere il pubblico in sala mettendo a rischio la sua stessa vita. Dopo i primi quattro film con grandi registi come Brian De Palma, John Woo, J.J. Abrams e Brad Bird, da Mission: Impossible – Rogue Nation il franchise ha trovato nello sceneggiatore Christopher McQuarrie un nuovo talentuoso direttore d’orchestra.

Il settimo e ultimo capitolo, Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte uno, arriva cinque anni dopo Mission: Impossible – Fallout, il punto più alto raggiunto dalla serie. Nonostante il mastodontico impegno di Cruise e McQuarrie nel realizzare il film durante la pandemia, questa prima parte per certi versi è una delusione. Non prendetela, però, come una stroncatura netta, cerchiamo di analizzare meglio cosa non ci ha convinto.

Dead Reckoning Parte Uno è l’inizio dell’addio di Tom Cruise al personaggio di Ethan Hunt. L’agente dell’IMF è impegnato questa volta a rintracciare un’intelligenza artificiale senziente chiamata Entità, fortemente voluta da tutti i governi mondiali per controllare il pianeta. Un nemico virtuale diverso da qualsiasi cosa Hunt abbia mai affrontato prima. Una minaccia che lo porta a faccia a faccia con il suo passato. Per fermare l’Entità, la missione di Hunt (qualora decidesse di accettarla) consiste nel trovare due chiavi gemelle.

In questa nuova avventura in giro per il globo Hunt è aiutato dalla sua solita squadra composta da Luther (Ving Rhames), Benji (Simon Pegg) e Ilsa Faust (Rebecca Ferguson). Il legame con il passato è importantissimo per noi vecchi fan. Una delle new entry è Grace (Hayley Atwell), una ladra formidabile che scombina i piani di Hunt. Dead Reckoning Parte Uno vede anche il ritorno in grande stile di Eugene Kittridge, il direttore dell’IMF interpretato da Henry Czerny. Una vecchia conoscenza che crea un collegamento diretto con il primo Mission: Impossible. Hunt deve anche affrontare Paris (Pom Klementieff), sulle sue tracce per conto del vero villain Gabriel (Esai Morales).

Non entreremo troppo nei dettagli della storia per non rovinarvi il film. Una delle criticità principali di Dead Reckoning Parte Uno, però, è quanto tutto sia contorto e spiegato dalla A alla Z più e più volte. Capiamo la necessità di “istruire” i nuovi spettatori ma qui si esagera! 

Ovviamente il punto forte rimangono le grandi scene d’azione alla Mission: Impossible, e Dead Reckoning Parte Uno dimostra di essere all’altezza delle aspettative. Le corse in auto tra i vicoli stretti di Roma (con momenti comici tra Ethan e Grace), i combattimenti a mani nude tra i canali di Venezia (Pom Klementieff non parla ma picchia duro) e una bellissima scena finale su un treno che corre a tutta velocità tra le Alpi austriache sono un valido motivo per pagare il prezzo del biglietto e ammirare tutto questo sul grande schermo.

Come sempre Tom Cruise è il mattatore indiscusso di Dead Reckoning Parte uno e si cimenta in prima persona in acrobazie folli. E anche se nella saga di Mission: Impossible ormai lo diamo per scontato, all’età di 60 anni riesce ancora a sorprenderci. Ma cosa lo spinge a rischiare la sua stessa vita? La risposta dell’attore è eloquente: “Per amore del cinema. Per portare le persone a vedere un film sul grande schermo”. E in questo senso la missione è quasi sempre riuscita, come ha dimostrato conTop Gun: Maverick.

In Dead Reckoning Parte Uno i personaggi femminili si prendono la scena più di una volta. A lasciare il segno più delle altre è Grace, la ladra interpretata da Hayley Atwell, che con il suo fare accattivante ammalia Ethan lasciandoci la sensazione che il franchise stia imboccando una nuova strada. Scopriamo così nuovi lati del protagonista, più interessante e umano ai nostri occhi. Da sempre, le sue fragilità si manifestano quando la sua squadra è in pericolo e lui è pronto a sacrificare la vita per proteggerli. Il villain principale Gabriel, invece, è insignificante perché non ha una storia alle spalle e anche perché non si capiscono le sue motivazioni. Insomma sembra stato scritto da un’IA.

Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte Uno è quello che è: un film d’intrattenimento estivo che fa il suo dovere grazie a esaltanti scene d’azione. La durata eccessiva, però, il finale monco e un ritmo altalenante gli impediscono di raggiungere le vette del capitolo precedente. Per un giudizio completo attendiamo la seconda parte che – siamo sicuri – sarà più coinvolgente se non altro per l’addio a uno dei personaggi action più iconici del XXI secolo.

(Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte uno di Christopher McQuarrie. 2023, azione, 163′)

Autore dell'articolo: moviedigger