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SCONNESSI – La recensione della commedia che ci costringerà ad alzare lo sguardo e a comunicare de visu

Di Manuela Saraceno

In una società in cui se non sei social NON ESISTI e dove, spesso, conta più l’APPARIRE che l’ESSERE, finalmente il 22 febbraio arriva lo #SconnessiDay, una giornata dedicata alla s–connessione, volta soprattutto a sensibilizzare gli adolescenti (e non solo) all’uso corretto delle tecnologie.

L’idea nasce da SCONNESSI opera prima del regista Christian Marazziti, nelle sale proprio dal 22 febbraio. Il film racconta la storia di Ettore (Fabrizio Bentivoglio) noto scrittore e nemico pubblico di internet che per festeggiare il suo sessantesimo compleanno organizza un fine settimana nel suo chalet di montagna in compagnia dei due figli Claudio (Eugenio Franceschini) e Giulio (Lorenzo Zurzolo) e di Margherita (Carolina Crescentini), la sua nuova giovane moglie (molto incinta).

Al gruppo si uniscono Achille (Ricky Memphis) fratellastro di  Margherita, e Tea (Giulia Elettra Gorietti) fidanzata di Claudio. Ad attenderli troveranno Olga (Antonia Liskova) che gestisce lo chalet con estrema precisione e la figlia adolescente di quest’ultima: Stella (Benedetta Porcaroli)  grande fan di Fedez. Ben presto, a sorpresa, si aggregherà agli altri anche Palmiro (Stefano Fresi) il fratello bipolare di Margherita e Achille, fuggito da una casa di cura. Quando all’improvviso la connessione internet scompare quasi tutti vanno nel panico e solo allora viene fuori la grande difficoltà di ognuno a comunicare de visu.

Nonostante la commedia non spicchi per originalità (il tema trattato ricorda il film Beata ignoranza o il più fortunato Perfetti sconosciuti) risulta comunque piacevole e ben scritta dagli autori Christian Marazziti, Michela Andreozzi e Massimiliano VadoNel film vengono analizzati diversi tipi di dipendenza, vi è quella dagli smartphone e da internet (da cui sono affetti la maggiorparte dei personaggi), quella dal gioco d’azzardo (nella specie il poker online), vi è poi quella dai soldi, e in ultimo dai farmaci (come nel caso di Stefano Fresi).

La dipendenza da internet e smartphone rappresenta un problema più reale e attuale che mai e non riguarda soltanto gli adolescenti. Facciamo una prova:  Chi di voi essendosi accorto di aver dimenticato a casa lo smartphone non è immediatamente corso indietro a riprenderlo? O ancora, chi non appena entrato in una stanza d’albergo (leggasi anche ristorante) non si è subito preoccupato di chiedere la password del wi-fi?  Se si è risposto “sì” anche ad una delle suddette domande allora vuol dire che lo smartphone è diventato assolutamente imprescindibile per la propria vita.

Il 22 febbraio siete pronti a rimanere S-CONNESSI?

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Autore dell'articolo: moviedigger

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