Niente di nuovo sul fronte occidentale

NIENTE DI NUOVO SUL FRONTE OCCIDENTALE | Recensione del film di guerra di Edward Berger

La prima versione cinematografica di Niente di nuovo sul fronte occidentale risale addirittura al 1930. Un film entrato nella storia del cinema, il primo tratto da un libro a vincere gli Oscar per il miglior film e la migliore regia. Il nuovo adattamento di Im Westen nichts Neuesdisponibile in streaming su Netflix – il regista Edward Berger ha realizzato un film viscerale. In modo simile a 1917 di Sam Mendes, l’esperienza di visione immerge completamente lo spettatore nell’inferno della guerra di trincea della Prima Guerra Mondiale.

Il film di Berger prende certamente spunto dal romanzo, ma espande la storia così essenziale fino a renderla un epico racconto storico sul ruolo della Germania nella Grande Guerra. In particolare, si sofferma sulle divisioni tra gli aristocratici generali prussiani e i soldati della classe operaia mandati a morire sul campo di battaglia.

Niente di nuovo sul fronte occidentale non pretende di essere un documentario storico. Tra i personaggi seguiti c’è anche Matthias Erzberger (Daniel Brühl). Il diplomatico tedesco cercò di negoziare la pace tra le vessazioni dei generali francesi. La Francia non voleva solo ottenere la vittoria, ma umiliare il nemico, contribuendo al clima che porterà alla Seconda Guerra Mondiale.

La maggior parte del film segue la storia del soldato tedesco Paul, studente appena diplomato desideroso di vivere l’avventura della guerra insieme ai suoi amici. Bastano pochi giorni perché l’entusiasmo ceda il passo alla disperazione. Felix Kammerer offre un’interpretazione straordinaria, all’inizio manifestando l’ingenuità e la paura di Paul, fino alla sua disillusione e al suo fatalismo. Oltre a Kammerer, il film vanta anche un’eccellente interpretazione di Albrecht Schuch nel ruolo di “Kat” Katczinsky, soldato più anziano che prende Paul sotto la sua ala protettrice e gli insegna a sopravvivere.

Berger mette in scena alcune sequenze di grande effetto. La scena iniziale in cui vediamo morire un giovane soldato che poi viene denudato per riutilizzare la sua divisa, assegnata proprio all’ingenuo protagonista, mostra anche la miseria del fronte. Le scene di battaglia sono all’altezza di quelle dell’opera pluripremiata di Sam Mendes. Tra carri armati, lanciafiamme e granate, non mancano sequenze strazianti e particolarmente cruente tra le trincee tedesche e francesi.

Niente di nuovo sul fronte occidentale fa venire in mente anche un capolavoro come Salvate il soldato Ryan. La straordinaria colonna sonora di Hauschka è impressionante e coinvolgente e rende le immagini ancora più efficaci e drammatiche (da pugno nello stomaco), evidenziando – come se ce ne fosse bisogno – l’orrore e l’inutilità del conflitto.

Per concludere la recensione, Niente di nuovo sul fronte occidentale rappresenta in modo efficace la Prima Guerra Mondiale, da parte tedesca, e lo fa mantenendo inalterato il messaggio contro la guerra del romanzo di Erich Maria Remarque. Questa pellicola avrebbe meritato una distribuzione al cinema ben più consistente. Purtroppo non è stato così, e attualmente è disponibile solo in streaming su Netflix.

(Niente di nuovo sul fronte occidentale di Edward Berger, 2022, Germania, 147′)

Autore dell'articolo: moviedigger