di Manuela Saraceno
Giovanni Veronesi torna al cinema con una storia d’avventure in costume dal titolo Moschettieri del Re – La penultima missione, e ci teletrasporta nel 1600, epoca in cui è ambientato “Vent’anni dopo” il secondo romanzo di Dumas dal quale il film è liberamente tratto.
Il regista consegna allo spettatore un immagine molto diversa dei moschettieri: D’Artagnan (Pierfrancesco Favino), Porthos (Valerio Mastandrea), Athos (Rocco Papaleo) e Aramis (Sergio Rubini) sono degli uomini attempati e arruginiti, pieni di acciacchi e disillusi, ormai dediti ad altre attività e perciò restii a tornare insieme quando vengono richiamati in servizio dalla Regina Anna D’Austria (Margherita Buy) per una missione segreta.
Per amor patrio i quattro saranno di nuovo moschettieri, uniti al servizio della Francia e della comicità al grido “TUTTI PER UNO, UNO PER TUTTI”. Uno degli aspetti più riusciti nel film è la colonna sonora che è stata realizzata dai Gratis dinner, un gruppo musicale messo insieme da Luca Medici/Checco Zalone (oramai ribattezzato Checchio Morrichino in onore del Maestro Ennio Morricone del quale, dopo la recente esperienza di compositore, si vanta d’essere il nipote), Giuseppe Saponari e Antonio Iammartino. Degne di nota le canzoni Prisencolinensinainciusol di Adriano Celentano e Moschettieri al chiar di luna di Paolo Conte, gentilmente concesse a Veronesi.
Purtroppo il film, nonostante abbia il merito di aver portato nelle sale cinematografiche un grande classico e una buona fotografia, non decolla e, anzi, vanifica tutti gli sforzi del regista e del cast assolutamente “di razza” tanto da rendere i quattro eroi innocui non tanto per l’età ma per le spade spuntate e arruginite.
(Moschettieri del re – La penultima missione di Giovanni Veronesi, 2018, commedia, 109′)