L’ultima notte di Amore

L’ULTIMA NOTTE DI AMORE | Recensione del film di Andrea Di Stefano

L’ultima notte di Amore è, usando la definizione coniata dallo stesso regista Andrea Di Stefano – alla terza fatica dopo Escobar e The Informer – uno spaghetti noir. Quello che il regista però ha voluto evitare di dire, vuoi per modestia o vuoi per non caricare il pubblico di aspettative, è che questo è un grande spaghetti noir.

Un superlativo (e sai che novità) Pierfrancesco Favino interpreta Franco Amore, un poliziotto di origini meridionali da 35 anni nella Polizia di Stato e di istanza a Milano, sposato con Viviana (una magnifica Linda Caridi). Franco, che ha il vanto di aver sempre rispettato le regole e di non aver mai sparato un colpo nella sua carriera, è all’ultimo turno prima della pensione e decide, con iniziale titubanza placata da un lauto compenso, di accettare di fare da trasportatore in una apparentemente facile consegna per grossi trafficanti cinesi, affiancato dal suo collega di lunga data e amico fraterno Cosimo (Antonio Gerardi). Le condizioni per il trasporto dettate da Franco sono semplici. No persone con fedina penale sporca, no droga o materiale illegale e no armi. Va tutto storto.

Più informazioni rovinerebbero l’esperienza, questo è un film di genere dalla tensione costante che dura dal primo a letteralmente l’ultimo secondo, aiutato anche dalle azzeccate musiche di un Santi Pulvirenti quasi argentiano che rendono lo spettatore membro attivo della vicenda. Un film girato in pellicola e in modo impeccabile, con una fotografia splendida e che riesce a raccontare un’anima di una Milano – grande protagonista non accreditata dell’intera vicenda – che non è la Milano da bere, ma una Milano di torbidi malaffari, corrotta, che è difficile da vivere se non ti sporchi le mani, e che pochissimi autori hanno saputo cogliere con questa complessa semplicità.

Cast impeccabile, storia verosimile e sceneggiatura che resta dritta; L’ultima notte di Amore è credibile in ogni sua scena – al netto di qualche leggerissima sbavatura – e questo credo sia il suo più grande pregio.
Film di rinascita di un genere che in Italia sembrava morto e sepolto, una perla che sicuramente tra 20 anni non sarà invecchiata di un giorno. Assolutamente da andare a vedere al cinema.

(L’ultima notte di Amore di Andrea Di Stefano. 2023, thriller, 120′)

Autore dell'articolo: moviedigger