Dalle pagine del settimo capitolo del romanzo di Bram Stoker del 1897 Dracula, nasce Demeter – Il risveglio di Dracula. Il film horror di André Øvredal (Scary Stories to Tell in the Dark) racconta il viaggio verso Londra del mercantile Demeter che trasporta a bordo il Conte Dracula e della misteriosa sparizione dei membri della ciurma. Le annotazioni sul diario di bordo del capitano traducono a parole l’incubo vissuto dagli ignari marinai.
I punti di forza dell’opera di Øvredal sono l’ambientazione claustrofobica e l’atmosfera cupa: due elementi fondamentali della narrazione, grazie ai quali la Demeter, una vecchia nave fatta di solido legno con i suoi spazi angusti e i sinistri scricchiolii, prende vita mentre naviga verso l’oblio.
Demeter – Il risveglio di Dracula è una storia sanguinosa (nei nostri cinema vietata ai minori di 14 anni) mai raccontata su uno dei personaggi più famosi della letteratura gotica di cui conosciamo ogni aspetto. E infatti il film non osa aggiungere nulla di nuovo al romanzo, anzi lo segue pedissequaménte. Qui il famoso attore Javier Botet (It, Scary Stories to Tell in the Dark) dà vita al “Male” in una forma che ricorda il Nosferatu di F. W. Murnau. Il Dracula del Demeter è una creatura animalesca lontanissima dalla bellezza dei vampiri interpretati da Brad Pitt e Robert Pattinson.
Ma un cacciatore di questa importanza deve avere delle prede all’altezza, così gli sceneggiatori Bragi F. Schut, Stefan Ruzowitzky e Zak Olkewicz introducono diversi personaggi, più o meno interessanti, che non sono presenti nel libro di Stoker come il laureato a Cambridge Clemens di Corey Hawkins o il burbero secondo ufficiale Wojchek di David Dastmalchian. Questo è un chiaro espediente che consente allo spettatore di simpatizzare con la ciurma che altrimenti sarebbe stata solo carne da macello senza un volto. Da Liam Cunningham nei panni del capitano Eliot ad Aisling Franciosi nei panni della misteriosa clandestina Anna, il cast trasmette in modo efficace quel senso di paura e impotenza, anche se nei momenti più concitati ci aspettavamo una sensazione di angoscia che manca quasi del tutto.
Purtroppo la pellicola presenta non pochi difetti a partire dalla durata eccessiva che sfiora le due ore. La struttura narrativa di Cunningham è decisamente troppo ripetitiva e sapendo già l’esito finale del viaggio lo sbadiglio è dietro l’angolo. Un’altra evidente criticità è la computer grafica che il regista saggiamente utilizza in pochissime scene dimostrando quanto siano importanti le tecniche tradizionali del vecchio cinema come il trucco prostetico.
Demeter – Il risveglio di Dracula è stata una piacevole sorpresa e soddisferà tutti quegli spettatori che non si impressionano alla vista di un po’ di sangue. Non è un capolavoro ma la pellicola offre un brutale assaggio della sete di sangue di Dracula in un epoca in cui le storie di mostri e fantasmi venivano raccontate intorno alle lanterne nel cuore della notte.