L'Esorcismo di Emma Schmidt - The Ritual

L’ESORCISMO DI EMMA SCHMIDT – THE RITUAL | La recensione del film horror con Al Pacino

Classificazione: 2 su 5.

Considerato uno dei film più spaventosi di sempre, L’esorcista, uscito nel 1973, rimane ancora oggi un punto di riferimento per il genere horror degli esorcismi, che ha visto una notevole rinascita negli ultimi anni, in particolare grazie all’attore premio Oscar Russell Crowe protagonista di due pellicole di recente uscita: L’esorcista del Papa (2023) e L’esorcismo – Ultimo atto (2024). Quest’anno un altro attore Premio Oscar, Al Pacino, si confronterà con le forze del male ne L’esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual.

Il film diretto da David Midell porta sullo schermo il vero esorcismo di Emma Schmidt del 1928, riconosciuto dalla Chiesa come il più terrificante e documentato della storia. Dopo anni di inquietanti manifestazioni, una ragazza di nome Emma (Abigail Cowen) fu sottoposta a una serie di estenuanti e terrificanti esorcismi condotti da Padre Theophilus Riesinger (Al Pacino), assistito da Padre Joseph Steiger (Dan Stevens).

Non vi nascondiamo che dopo aver visto le prime immagini siamo caduti subito in tentazione per una storia tanto singolare quanto veritiera. Avvicinarsi, se non addirittura eguagliare, la bellezza dell’opera originale era fin dall’inizio una missione impossibile; tuttavia, si potrebbe ambire a rappresentare in modo inedito un soggetto che abbiamo visto e rivisto nel corso di trent’anni. In The Ritual, gli eventi si susseguono con un ritmo altalenante, concedendo rari momenti di quiete in cui i protagonisti manifestano le loro debolezze e angoscie. Bisogna agire rapidamente per salvare l’anima e la vita della giovane posseduta, le cui condizioni peggiorano velocemente.

Il film si snoda attorno ai rituali che Padre Theophilus Riesinger compie quotidianamente sul corpo e sull’anima di Emma. Durante l’esorcismo, si susseguono le più classiche manifestazioni demoniache: levitazione, voci ultraterrene, forza soprannaturale e così via. Sebbene tali elementi siano quasi imprescindibili in un film di questo genere, la loro gestione potrebbe (e dovrebbe) essere più efficace per suscitare un qualche tipo di reazione nello spettatore. In questo caso, c’è solo sconforto e noia. Purtroppo non si percepisce un reale senso di pericolo sia per chi assiste ai rituali sia per la malcapitata vittima. Persino le ferite fisiche che riporta non sono tali da giustificare un simile allarmismo da parte dei presenti.

La narrazione soffre di evidenti momenti statici che appesantiscono eccessivamente la pellicola. Le preghiere in latino e le formule arcaiche, di dubbia efficacia, disseminate durante il rituale, pur intendendo conferire un tono realistico e documentaristico alla vicenda, risultano inutili e ripetitive.

Nonostante una caratterizzazione del personaggio piuttosto superficiale, Al Pacino si distingue per una performance convincente nei panni dell’anziano esorcista. Meno incisiva risulta l’interpretazione di Dan Stevens nel ruolo del giovane sacerdote che ha documentato i rituali; persino i suoi momenti di dubbio sulla fede appaiono poco credibili. Quanto al ruolo delle suore coinvolte, è talmente marginale che è superfluo parlarne.

I film sugli esorcismi godono ancora di un certo appeal nel grande pubblico, ma portare in sala opere di questo livello potrebbe rivelarsi controproducente per tutti.

(L’esorcismo di Emma Schmidt – The Ritual di David Midell. 2025, horror, USA, 98′)