Il cinema horror è, per sua stessa natura, un laboratorio narrativo unico: un luogo dove le ansie collettive e le paure individuali vengono dissezionate e ricomposte in una forma d’arte catartica. L’apprezzamento per questo genere va oltre il semplice jump scare, radicandosi invece nella sua capacità di esplorare le oscurità della psiche umana e della società, offrendo uno specchio distorto ma rivelatore della realtà.
Il 2025 ha segnato un capitolo particolarmente ricco e significativo in questa esplorazione, presentando una stagione cinematografica che non si è limitata a spaventarci, ma ci ha anche costretti a confrontarci con le nostre paure più intime, bilanciando in modo magistrale la tensione puramente viscerale con una profondità tematica rara e preziosa.
Dalle grandi saghe che hanno ridefinito il terrore, alle nuove voci autoriali che osano spingere i confini del body horror e del thriller psicologico, i film di quest’anno hanno riconfermato l’horror come uno dei generi più vitali e intellettualmente stimolanti dell’industria cinematografica.
Perciò, senza fare un’inutile classifica, ecco una panoramica sui titoli che più ci hanno impressionato.
I film horror imperdibili del 2025
L’ordine è puramente casuale!
Together
Un body horror audace e originale che ha catturato subito la nostra l’attenzione. Diretto da Michael Shanks e interpretato dai bravissimi Dave Franco e Alison Brie, il film segue una coppia che, dopo essersi trasferita in campagna, si ritrova vittima di una forza soprannaturale che corrompe i loro corpi e la loro relazione, fondendoli letteralmente in modi grotteschi. Un’esplorazione intensa e disturbante del legame di coppia.
Weapons
Dal regista di Barbarian, Zach Cregger, Weapons è stato uno degli horror più misteriosi dell’anno. La pellicola ruota attorno alla scomparsa di quasi tutti i bambini di una classe in una singola notte, lasciando una comunità in preda alla disperazione e alla confusione. Con un cast di alto profilo, tra cui Josh Brolin e Julia Garner, il film si addentra in un thriller psicologico con elementi soprannaturali che lasciano il segno.
Bring Her Back
I registi australiani Danny e Michael Philippou, già acclamati per Talk to Me, tornano con un altro gioiellino indipendente. Bring Her Back segue due fratellastri, Andy e Piper, orfani, che vengono affidati a una nuova madre adottiva, Laura (Sally Hawkins). La situazione degenera quando si ritrovano involontariamente nel mezzo di un rituale occulto che la donna ha tentato per resuscitare sua figlia, portando a una crescente spirale di paranoia e possessione. Se soffrite di ansia allora lasciate perdere la visione.
I Peccatori
L’attesissimo blockbuster di Ryan Coogler, con protagonista Michael B. Jordan in un doppio ruolo, mescola horror, dramma, azione e western. Ambientato nel Mississippi degli anni ’30, il film segue due fratelli gemelli che tornano nella loro città natale per aprire un locale, scontrandosi con un antico male – i vampiri – che minaccia la comunità locale. Un film visivamente sbalorditivo girato in 70mm, che fonde con maestria mitologia, cultura afroamericana e invettiva sociale. Le canzoni blues sono meravigliose e un paio di scene rubano l’occhio per la qualità della regia.
Presence
Steven Soderbergh offre un’esperienza unica con questo film ambientato in una casa infestata, interamente girato dal punto di vista del fantasma. Con una spettacolare Lucy Liu e Julia Fox, Presence è una pellicola originale, intelligente e furba. La telecamera è l’entità, e il pubblico assiste, in modo voyeuristico, al dramma interiore e ai segreti di una famiglia che si trasferisce in una nuova casa, dove lo spirito sembra attratto dalla figlia adolescente traumatizzata dalla scomparsa improvvisa della sua migliore amica. La tensione è sempre alta e i colpi di scena sono dietro l’angolo.
28 anni dopo
Il ritorno di Danny Boyle (come regista) e Alex Garland (come sceneggiatore) alla saga che ha ridefinito il genere zombie è stato un evento sensazionale, specie per noi che adoriamo il franchise. Questo sequel, ambientato quasi tre decenni dopo l’epidemia scoppiata in 28 giorni dopo, esplora un futuro distopico ambientato sempre in una Gran Bretagna chiusa in una blindatissima quarantena, dove il virus della rabbia è ancora una minaccia e si è evoluto. Un mix frenetico di fantascienza, thriller e horror che ha riportato in auge la tensione e la brutalità che hanno reso celebre l’originale.
La valle dei sorrisi
La valle dei sorrisi segna un passo importante per l’horror italiano, diretto dal talentuoso Paolo Strippoli (A Classic Horror Story). Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia, il film è un folk horror psicologico e allegorico.
La trama è incentrata su un insegnante (Michele Riondino) che arriva a Remis, un paese di montagna dove tutti gli abitanti sfoggiano una serenità innaturale e costante. Dietro a questi sorrisi forzati si cela presto un inquietante rituale che delega tutto il dolore e la sofferenza della comunità a un unico ragazzo.
Il film è una metafora tagliente sulla rimozione del dolore nella nostra società e sull’ossessione della felicità di facciata. È un’opera che usa il brivido per sollevare domande profonde, rendendolo un titolo essenziale per chi apprezza l’horror d’autore e non convenzionale.
Gli altri film degni di essere visti
Non sono certo dei capolavori, ma questi film ci hanno comunque offerto dei momenti di intrattenimento e di puro terrore:
Companion
Un thriller sci-fi che indaga i limiti dell’intelligenza artificiale e del controllo emotivo. La storia vede Iris (una bravissima Sophie Thatcher), la compagna di un Josh (Jack Quaid), il classico bravo ragazzo della porta accanto, scoprire di non essere umana. Manipolata e programmata per essere sempre accondiscendente, Iris sviluppa una coscienza propria e si ribella, trasformando una vacanza con gli amici in un incubo di vendetta e lotta per l’indipendenza e la libertà. La storia è abbastanza banalotta e lineare ma le tematiche che mette in luce ci coinvolgono eccome.
The Monkey
Basato su un racconto di Stephen King, questo film diretto da Osgood Perkins (noto per Longlegs) è più un omaggio che un adattamento fedele. Questa dark-comedy-horror racconta di due fratelli gemelli, la cui vita viene distrutta da una scimmietta giocattolo maledetta che provoca morti orribili e casuali. Un film che si destreggia tra umorismo nero, gore e la paranoia di una maledizione familiare impossibile da eliminare.
Death of a Unicorn
Prodotto dalla nostra amata A24, questa commedia-horror che sfocia nel genere dark fantasy vede Paul Rudd e Jenna Ortega nei panni di padre e figlia che accidentalmente investono e uccidono un unicorno (sì, quella creatura leggendaria dal corpo di cavallo con un corno in mezzo alla fronte). La storia prende una piega assurda e satirica quando il capo miliardario del padre cerca di sfruttare le proprietà curative miracolose della creatura per il profitto farmaceutico, scatenando la furia dei vendicativi genitori dell’unicorno. Un film decisamente fuori dagli schemi che intrattiene alla grande.
Heretic
Un avvincente thriller psicologico che vede due missionarie mormone, interpretate da Sophie Thatcher e Chloe East, bussare alla porta del sinistro Sig. Reed (un Hugh Grant machiavellico), un uomo che le intrappola nella sua casa con un gioco di fede e paura che coinvolge due misteriose porte. Un film che gioca sulla paura del dilemma morale e della manipolazione della mente. Purtroppo il film si perde nel finale ma comunque parte da un’idea interessante.
Final Destination Bloodlines
Il sesto capitolo del celebre franchise Final Destination ha rianimato la saga concentrandosi sulle “linee di sangue”. La protagonista Stefani (Kaitlyn Santa Juana), una studentessa universitaria, scopre di aver ereditato le premonizioni della nonna relative a un incidente mortale. Inizia così a documentare come la Morte stia mietendo vittime, seguendo l’ordine dei sopravvissuti (e dei loro discendenti) che non avrebbero mai dovuto esistere. Un ritorno alle origini per la serie, con morti sempre più ingegnose, e una certa dose di scene splatter che i fan del genere non potranno che apprezzare.
HIM
HIM si distingue come un horror psicologico-sportivo ad alta tensione. Il film attira l’attenzione fin da subito grazie alla produzione di Jordan Peele, una garanzia per storie che mescolano suspense e critica sociale.
La trama, che vede un giovane atleta promettente cadere sotto l’influenza oscura del suo idolo, il leggendario quarterback interpretato da un ottimo Marlon Wayans, sfrutta l’ambiente isolato e ossessivo dello sport professionistico per creare un vero e proprio incubo.
Il film è un’esplorazione inquietante di quanto siamo disposti a sacrificare per la fama, l’eccellenza e l’idolatria, trasformando la ricerca della grandezza in una discesa nel terrore. È un titolo da tenere d’occhio per chi cerca un horror che sia tanto cerebrale quanto viscerale.
